Un meta-romanzo ironico sul tema della falsificazione
Nei giorni che precedono la nascita del suo primo figlio, l’io narrante – che porta il nome dell’autore Antonio Paolacci – decide di abbandonare per sempre la scrittura: è l’inizio paradossale di un viaggio originale e umoristico tra realtà e finzione, con il racconto delle avventure grottesche di un manipolo di personaggi bizzarri: una coppia impegnata a realizzare uno scherzo mediatico di portata storica, un agente segreto del tutto anomalo, un intellettuale tossicomane e perfino un uomo semi-invisibile.
Quasi un saggio in forma narrativa
Senza mai perdere il suo carattere narrativo, il testo contiene svariate digressioni, collegate alla trama, che hanno per tema il cinema, in particolare la grande influenza nella storia della cultura occidentale di autori come Hitchcock, Chaplin, Orson Welles, Leni Riefenstahl, Quentin Tarantino, l’editoria, la fiction e la comunicazione in genere.
In particolare si parla del linguaggio audiovisivo, del potere delle immagini, della relazione psicanalitica tra narrazione e inconscio.
PIANO AMERICANO è un testo innovativo, che sperimenta nuove possibilità letterarie, una fucina d’idee, in bilico tra la narrativa umoristica e un saggio autobiografico sull’arte stessa della narrazione, tra cinema e editoria, letteratura e realtà.