È la storia tormentata di un uomo costretto a fuggire dal suo paese perché il segreto relativo al suo orientamento sessuale è venuto accidentalmente alla luce nel corso della gara degli sticchiaruli (corsa di ragazzi nudi) impedendogli di vivere una vita normale. Imbarcatosi clandestino su un piroscafo diretto in Brasile, arriva a Ilhéus, dove fa il tagliatore di canna da zucchero e riesce a costruirsi un'esistenza dignitosa e a ottenere il rispetto dei suoi concittadini diventando il successore del farmacista del paese. Tuttavia, anche qui la sua diversità viene scoperta e si ritrova emarginato e trascinato in una vita infernale in una discarica nello stato di Bahia, dove per caso lo incontra Campoleone, un pittore del Sud Italia, approdato oltreoceano spinto da un’ossessione giovanile per i policromi uccelli degli ambienti umidi del Pantanal e con l’ambizione di emulare i pittori fiamminghi approdati in Brasile, nel periodo coloniale, al seguito delle spedizioni olandesi. La curiosità di Campoleone fa venire ancora una volta a galla il passato rimosso del protagonista, ma la storia cruda dell’esistenza dello strano personaggio, a causa di un’oscura empatia, finisce per sconvolgere la vita, i propositi e la cifra artistica dello stesso pittore che l’ha riesumata.
In alcuni punti di forte carica erotica, pur non essendo assolutamente un romanzo di genere, la narrazione si configura come un’inquietante metafora della vita che, consumando la sua rotta ellittica, raggiuntone il punto culminante, finisce per regredire alle sue radici con in più un irrimediabile senso di amara sconfitta.