Un profondo legame si trasforma in siderale indifferenza, i corpi non si parlano più, l’iniziale complicità diventa reciproco rancore. Parole che danzano e infuriano, quelle dette e quelle non dette, quelle che erodono la passione fino a farla finire nella polvere.
Otto movimenti, come un’opera musicale, ognuno con la sua tonalità e il suo tempo, dalla felice intimità di coppia al tormento dell’incomunicabilità, per indagare la rottura di una relazione, le precise circostanze di una separazione o di un abbandono. La voce narrante maschile, lontana dagli stereotipi che vogliono l’uomo seduttore, conquistatore o, peggio ancora, prevaricatore, mette a nudo la propria fragilità, esplora le reciproche responsabilità, le difficoltà e i timori che accompagnano il fallimento di un rapporto. La relazione è, secondo Sartori, in questo tempo di individualismo esasperato e di atomizzazione, l’unico baluardo di verità.
La nuda verità è che non sappiamo quasi niente di noi stessi, e ancora meno degli enigmi viventi che incrociano o condividono il nostro percorso: compresi coloro che ci sono più vicini, e che amiamo.
In Fisica delle separazioni, con la sua consueta lingua elegante e implacabile, Giacomo Sartori porta la lettrice e il lettore a riflettere sulla genesi, sulle dinamiche e le conseguenze di una separazione e a imparare, infine, in otto “lezioni” a voltare pagina per accogliere la ricchezza dell’altro. Una lettura al contempo analitica e poetica, personale e universale, in cui ciascuno può ritrovare parte della propria esperienza e della propria vita di relazione, sociale, familiare, sentimentale.