Caen, Normandia, 1975: al cinema Lux, dopo la proiezione del film India song, Marguerite Duras incontra il suo pubblico per rispondere alle domande e firmare libri. Lei è già una nota scrittrice francese, apprezzata da critici e lettori, ma non è ancora l’autrice de L’amant, che la consacrerà come una delle voci più importanti del secolo.
Yann Andréa è un giovane studente di filosofia a Caen che, dopo aver letto per caso un libro di Duras, decide di mettersi sulle sue tracce, di incontrarla, di scriverle lettere da recapitare in rue Saint-Benoît 5, Parigi. Di quella donna esile e forte come una radice, vestita con una gonna pied-de-poule e un gilet in cuoio, Yann non potrà più fare a meno. Diverrà la sua ossessione, la sua ragione di vita, la sua più difficile alleata, il suo più grande amore.
Tra i due intercorrono molti anni, frequenti incomprensioni, sfuriate e riconciliazioni; delle camere d’albergo, viaggi, passeggiate di sera sul lungo Senna, la certezza di poter affidare intera la propria vita nelle mani dell’altro. E così sarà per sedici anni, fino alla morte di lei, una domenica di marzo del ’96.
Questo memoir è la storia di due anime, raccontata con feroce e dolcissima malinconia da Yann Andréa, sopravvissuto a “questo amore”; ed è quindi anche la storia di chi resta, impreparato superstite in un mondo che avanza. Uno degli omaggi più onesti e commossi alla persona e all’opera di Marguerite Duras.